La sospensione delle procedure di sfatto per morosità potrebbe proseguire fino al 31/12/2020. La sospensione, ad oggi prevista fino al 31 di settembre in forza del comma 6 dell’art. 103 del decreto “Cura Italia” così come convertito in legge, potrebbe essere ulteriormente spostata al 31.12.2020 da un emendamento proposto da LEU e PD alla legge di conversione del DL “Rilancio”, trovando parere favorevole della Commissione Bilancio della Camera., ma questo dovremo aspettare almeno sino a domani sera.
Quello che qui ci interessa è comunque capire come funziona il meccanismo processuale di sospensione che opera per tutti gli immobili abitativi e non, e per farlo leggiamo il dettato normativo “L’esecuzione dei provvedimenti di rilascio degli immobili, anche ad uso non abitativo, è sospesa fino al 1° settembre 2020.”, quindi da ciò possiamo agevolmente dedurre che:
- le procedure di sfratto già terminate non potranno diventare esecutive fino al 01.10.2020 (ma probabilmente al 02.01.2021), il che significa che a fronte di un provvedimento che accerti la morosità e ordini il rilascio dell’immobile non si potrà procedere esecutivamente per il rilascio (non si potranno effettuare gli accessi per il rilascio con l’ufficiale giudiziario);
- la norma però si applica anche alle procedure in corso, di cui potrà ben essere conclusa la fase di cognizione (sommaria e/o piena), ma l’eventuale ordinanza di rilascio non diverrà esecutiva sino allo scadere del termine indicato con la conseguenza dell’impossibilità del proprietario di ottenere il rilascio forzoso sino a dopo tale data;
- infine nulla vieta di cominciare in concomitanza di questi ultimi mesi del 2020 nuove procedure di sfratto per morosità. Anche per queste però si applicherà lo stesso regime di quelle in corso ovvero potrà essere completata la fase di cognizione, ma l’ordinanza non potrà essere posta in esecuzione.
Tanto è bastato per far insorgere le varie associazioni dei proprietari di immobili, che lamentano una lesione dei loro diritti, aggravata dal pagamento dell’IMU (Imposta Municipale Propria), che non è stata sospesa, e che, quindi è stata regolarmente pagata dai proprietari di edifici.
Tali considerazioni, tuttavia non stanno facendo ricredere il legislatore, che, pare pronto a concedere l’ulteriore proroga di cui alle prime righe per venire incontro a chi, con questa crisi, ha perso proprio tutto, salvaguardando comunque il suo diritto ad una casa.